TRE mesi a casa da sola, mentre il Kiosul sperimentava la neve Kuwaitiana, sono un bel po’ di tempo per sognare nuovi orizzonti…
Google… complice di sempre, proponeva tra le migliaia di mete vacanziere per giugno 2019 una “misteriosa” isola greca. AMORGOS.

Divenuta famosa perché’ il buon Luc Besson ci ha girato uno dei suoi film intitolato “Le Grand Bleu”, che racconta la storia della rivalità storica fra gli apneisti Mayol e Maiorca. Il vero protagonista in realtà è il grande blu del mare. Cosa ve lo dico a fare…, da brava “Drogata di snorkeling”, inizio una fervida ricerca, mi documento il più possibile, in modo da essere preparata e convincete quanto basta sapendo che il buon Marco, di rientro mi proporrà l’ovvia, certamente non meno importante o gradita moto-vacanza.
Dopo un primo momento di reticenza il Kiosul si convince o semplicemente si arrende… e la sua mente super-organizzativa si mette in moto. In quattro e quattr’otto ecco che il viaggio è bello che impacchettato e pronto ad essere vissuto. Partenza: 13 giugno 2019 via Atene dove al rientro passeremo una 2 giorni full-immersion a visitare la città. Rientreremo giusto in tempo per rientrare al lavoro. Ci siamo goduti tutti i giorni di vacanza dal primo all’ultimo.
Si parte.
Inutile soffermarci sulla preparazione dei bagagli… con Marco è praticamente impossibile scordarsi qualcosa. Per quel che mi riguarda, costumi, maschera e pinne sono praticamente l’essenziale.
Lasciamo in custodia la macchina al parcheggio Marco Polo. Molto vantaggioso, poco distante dall’aeroporto, con ottimi prezzi e un comodo servizio navetta andata e ritorno.
L’eccitazione è a mille….specialmente quando appare il nostro tabellone preferito… quello delle “Partenze”.

L’abitudine ci porta ad essere sempre prudenti con gli orari, ma questa volta non ce n’è bisogno. Il volo Aegian diretto ad Atene delle 18:30 è in perfetto orario ed è talmente breve che guardando in basso possiamo già scorgere l’immensità metropolitana della capitale ellenica.
All’aeroporto ci attende un cordiale tassista che ci accompagnerà al Pireo. Il buon Manos Vavanos (della Welcome Pickups) cerca di intavolare una conversazione nella convinzione che il tragitto lungo quasi 50 minuti si svolgerà in perfetto silenzio…. Evidentemente non ci conosce. Dopo 5 minuti capisce che lo abbiamo già dimenticato mentre conversando amabilmente tra di noi ammiriamo il panorama notturno.
Scaricati davanti al nostro hotel al Pireo (Hotel Acropole) quattro chiacchiere con la receptionist per orientarci al meglio il mattino successivo e poi ci infiliamo immediatamente a letto visto che la suoneria è prevista per le 05:00. L’albergo non sarà un 5 stelle, ma per una notte e per la vicinanza al porto è perfetto. In Giugno anche silenzioso.
Amorgos stiamo arrivando.
L’alzataccia non è poi così tremenda come ci aspettavamo, sarà l’eccitazione del viaggio. Dopo una lunga attesa ai botteghini per convertire le prenotazioni in biglietti, ci imbarchiamo, siamo tra i primi passeggeri e riusciamo ad assicurarci una seduta con vista in poppa al traghetto, sul quale siamo destinati a viaggiare per ben 8 ore..(Eh sì… ad Amorgos bisogna davvero volerci andare). Il traghetto parte allo spuntare del sole, lasciamo il porto e ci facciamo avvolgere e cullare dal blu del mare nel nostro viaggio.
Il sole è cocente ed il traghetto accumula ritardo su ritardo durante le varie tappe, ma noi siamo troppo presi a scattare le prime delle centinaia di foto ricordo che porteremo a casa. Finalmente intorno alle 4 del pomeriggio eccola in tutto il suo splendore. Il porto secondario dell’isola, Aegiali, ci accoglie con il suo bianco e blu macchiato del fucsia “buganvilleiano”. Da lì, alla Pensione Aegion, il passo è davvero breve, praticamente 2 minuti a piedi.
La proprietaria ci accoglie con un grande sorriso e ci fa capire che c’è tutto il tempo di questo mondo per espletare le formalità di registrazione. Se c’è una cosa che l’isola ci ha insegnato è che esistono ancora persone che vivono al solo ritmo del giorno e della notte… tutto il resto… beh …a tempo debito.
La stanza è semplice eppure bellissima e pulitissima. Il terrazzino ha una vista mignon sul porto, ma tanto ci basta. Durante la nostra sosta scopriremo che è pure tranquilla e silenziosa.
Alla scoperta dell’isola.
Riassumere le emozione dei 7 giorni trascorsi su Amorgos è davvero impossibile. Ci siamo ritrovati catapultati nella Grecia di 50 anni fa, dura, aspra, costantemente sferzata dal vento. Dove i muli vengono ancora utilizzati per il trasporto di persone e di materiali di ogni tipo, e dove le capre regnano sovrane.
L’isola è interamente montuosa e vi sono pochi e piccoli borghi incastonati qua e là che vi rapiscono il cuore. Aegiali e Katapola sono sicuramente le due cittadine più “mondane”, essendo anche gli unici due porti in cui si arriva. Tuttavia a giugno i locali sono semi-deserti, le spiagge pure e si possono percorrere i sentieri che costeggiano Amorgos anche senza incontrare anima viva.
Vi è un’unica strada che la percorre da nord a sud e ci troverete nebbia, vento e sole cocente. A giugno fortunatamente la nebbia è solo di passaggio in vetta solitamente nelle prime ore del giorno.

Siamo a giugno ed il sole brucia, non osiamo pensare come possa essere in pieno agosto. Meglio dotarsi di un mezzo di trasporto che sia auto, quad o motorino per poterla girare in tranquillità in ogni suo angolo e di tonnellate di crema solare.
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Cosa ci resterà nell’animo di Amorgos? Ne elenchiamo alcuni in ordine sparso…
Il moto del tempo: ad Amorgos nessuno ha fretta ed il tempo passa senza la frenesia tipica di noi Europei Siate avvisati, vi potrebbe capitare di aspettare la vostra colazione anche per oltre mezz’ora, inutile prendersela, godetevi il panorama piuttosto.
La Chora: (il centro dell’isola) con le sue viuzze caratteristiche, i ristorantini abbarbicati, le porte di ogni colore, il fortino veneziano ed i suoi meravigliosi mulini.
Il monastero di San Georgios Valsamitis: gestito da una Monaca assai anti-conformista ed iconografa. Il monastero, completamente restaurato da Suor Irina, è un luogo che vi ispirerà amore e meditazione. Ringraziamo sorella Irina per le amabili conversazioni e per averci fatto incontrare Beatrice e Roland. Una coppia Basco-Spagnola assolutamente deliziosa.
Il monastero di Panagia Hozoviotissa o Chozoviótissa: un vero gioiello incastonato nella roccia. La salita potrebbe risultare un po’ faticosa, specie nei mesi più caldi, ma assolutamente da visitare. Non solo perché’ contiene una preziosissima icona dell’anno mille che fu motivo per cui il monastero venne eretto, ma anche per la vista mozzafiato che si gode dall’alto della sua torre. Il monastero in sé è un’opera architettonica di raro splendore.
Tholaria, Langada e Patmos: tre piccoli borghi che sormontano la spettacolare baia di Aegiali. Se ne avrete l’occasione, percorrete a piedi il sentiero che porta da Tholaria a Langada, vi assicuriamo che la vista è spettacolare.
I piccoli borghi Uno spicciolo di case disseminate lungo la strada verso sud, (20-50 abitanti l’uno), belli da vedere, ognuno con un piccolo segreto da scoprire. Uno di questi aveva addirittura un piccolo cinema in cui si proiettavano film fino al 2010, trovarlo è alquanto complicato, abbiamo scoperto che si trova all’interno dei locali della scuola e che ovviamente non sempre è aperta.
Le chiese: 300 e oltre sparse per tutto il territorio. Dalla costa alla punta più alta dell’isole, passando per i borghi e ogni angolo ritenuto adatto ad ospitarne una. Per noi è stato difficile trovarne una che sia aperta, per cui ci è sorto il dubbio, che siano in gran parte solo d’ornamento.
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I tramonti: come in tutte le isole della Grecia crediamo, per una coppia seduta all’Embassa bar (tanto per nominarne uno) tipico bar con vista mare, a sorseggiare un cocktail fresco guardandosi negli occhi, non ha eguali.
Il navaggio: E’ il relitto del mercantile Olimpia arenatosi negli anni 50 su di una piccola ansa, peccato che le correnti vi trascinino tutta l’immondizia, rendendo il paesaggio circostante piuttosto inospitale.
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Il vento: incessante, forte, spesso freddo, al quale abbiamo permesso di spazzare via tutti i nostri pensieri.
Le capre: si mormora che sull’isola ve ne siano 20.000, ma secondo noi ce ne sono molte di più, solo che si nascondono timide in ogni anfratto possibile. Capre di mille colori che tappezzano tutto il territorio. Le vedrete ovunque, attraversare la strade non curanti dei turisti che restano in paziente attesa di proseguire il loro viaggio. Abbarbicate sulla roccia a riposare o a brucare tranquillamente tra le sterpaglie di una montagna avara di vegetazione. Le vedrete lungo i guardrail nel tentativo di proteggersi dal vento e se le incontrate a piedi vi stalkeranno per qualche misterioso motivo.
Ahimè per coloro che sono vegetariani…le troverete anche nel menù..
Un bacio virtuale al nostro amico caprone “Rasta” che secondo noi avrebbe accettato ben volentieri un passaggio in auto
Il cibo: che dire? Dalla Fava alla Moussaka, passando dal pesce, arrivando al Patatato (tipico di Amorgos). Dalla classica insalata greca fatta con formaggio locale, a sformati vegetariani e non. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Difficile mangiare male. I prezzi sono abbordabili e le porzioni assolutamente a prova di italiano verace.
Le spiagge: ok, scordatevi spiagge bianche, palme ombra e quant’altro. Negli oltre 100 km di costa ci sono centinaia di piccolissime baie spesso raggiungibili solo via mare o a piedi, se siete anche voi della specie dei caprinidi… Vi sono anche delle spiagge di sabbia, la più grande, meglio attrezzata, facilmente accessibile è sicuramente quella di Aegiali, ma tra quelle di sabbia a noi è piaciuta di più Maltezi piccola, ma ben attrezzata con tanto di angolo bar e con un mare spettacolare. Raggiungibile con un barchetta oppure con una passeggiata di un’oretta.
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Quelle facilmente raggiungibili credo le abbiamo “provate” tutte. Dalle Plakes una serie di lastroni di roccia incandescente dove l’ombra non esiste, che si raggiungono con la stessa barca che porta a Maltezi, che se siete fortunati, passa a riprendervi prima che bruciate vivi. Passando per Agia Anna, dove hanno girato “Le Grand Bleu”, il film. Agios Pavlos con la sua particolare striscia di ciottoli che si protende in mare per quasi cento metri. Moùrous, una spiaggia con sabbia e ciottoli, situata alla base di una ripida scogliera. Kalotarìtissa, una baia riparata, di sabbia situata alla fine dell’isola. Si raggiunge con la macchina. Attrezzata e con un fantastico bar.
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Le Grand Bleau: se un giorno vi verrà voglia di visitare questa strana e difficile isola, ricordatevi Il Blu Dipinto di Blu cantato dal grande Modugno. Mi è capitato spesso di risentire il motivo nella mia mente mentre mi perdevo nel blu di Amorgos. Perché’ senza ombra di dubbio, il mare, dovunque lo incontrate vi accoglierà con le sue migliaia di sfumature. Vi abbaglierà con i suoi colori e la sua trasparenza, e se come noi, amate guardare un po’ più a fondo, vi regalerà panorami marini incredibili. Perché’ ad Amorgos più di qualsiasi altra cosa, è proprio lui… il mare a farla da padrone.
E sì….. vi sfidiamo a trovarla la porta sul grande blu.
Dove abbiamo DORMITO
- Acropole Hotel – Piraeus Atene
- Aegeon Pension – Aegiali Amorgos
- Traghetto Blu Star
- Athens21 -Atene
Dove abbiamo MANGIATO e BEVUTO
- Limani Restaurant – Aegiali
- Falafel- Aegiali
- Koralli Restaurant- Aegiali
- embassa cafe bar- Aegiali
- Nissi beach bar- Aegiali
- Taverna Panorama – Tholaria
- Minori cafe mezes – Langada
- Rifugio – Asfondilitis
- Liotrivi – Chora
- Youkali –Katapola
Sulle Spiagge
- Maltezi Beach
- Kalotaritissa Beach
Per finire una raccolta di immagini della 2 giorni ad Atene